La storia

Il complesso edilizio che ospita il Convitto Nazionale “T.Tasso” si trova in una zona in cui a partire dal IX secolo furono costruiti vari monasteri tra loro confinanti.

Attualmente il complesso è costituito da due edifici di epoche differenti e si sviluppa attorno ad un ampio cortile interno.

Nel cortile vi è un campo sportivo di recente realizzazione (sovrastante un’ampia palestra coperta).

L’edificio moderno, in parte adibito a residenza dei convittori, fu completato nella seconda metà del 1960. 

L’ingresso principale è nella parte antica e prospetta piazza Abate Conforti.

L’area occupata dal Convitto Nazionale fu sede di un antico monastero femminile benedettino, la cui esistenza è testimoniata almeno a partire dal 1094 da documenti che fanno riferimento a un Monasterium S. Mariae de monialibus.

In seguito alla riforma dei monasteri femminili nel 1589:

-       le monache benedettine di S. Maria de monialibus si trasferirono nel Monastero di S.Giorgio;

-       nei locali lasciati dalle monache di S. Maria de monialibus si trasferì la comunità della Maddalena, proveniente dal vicino Monastero di Montevergine

Nel 1807 Giuseppe Napoleone emanò una legge che stabiliva la fondazione di collegi reali in ciascuna provincia del Regno e quindi anche a Salerno.

Nel 1811, con decreto emanato da Gioacchino Murat, il collegio di Salerno fu convertito in liceo, con sezioni universitarie di medicina e giurisprudenza, e la sua sede posta nel monastero della Maddalena, nel 1812 soppresso e sgombrato dalle monache benedettine. Gli ambienti furono adattati al nuovo uso; scuole e convitto cominciarono a funzionare regolarmente nel gennaio del 1815.

A causa dell’appurata affiliazione alla Carboneria di personale e studenti, per tenere a freno ogni ribellione nel 1839 Ferdinando II decretò di affidare ai Padri Gesuiti le scuole secondarie e le sezioni universitarie di lettere e scienze del liceo di Salerno col nome di Real Collegio, mentre le altre due sezioni di medicina e giurisprudenza costituirono un istituto separato col nome di liceo e un proprio rettore. I locali, di proprietà dello Stato, furono divisi tra i due istituti.

Con ordinanza del 1849, sempre sotto la direzione dei Gesuiti, il collegio al titolo reale aggiunse quello di S.Luigi.

I Gesuiti, senza percepire stipendio con le rendite e i regi sussidi migliorarono ed ampliarono notevolmente i locali, giungendo ad accogliere, tra convittori ed esterni, fino a 220 alunni, numero mai prima raggiunto.

Allontanati nel 1860 i Gesuiti, con decreto del 1861, il collegio-convitto prese il nome di «Liceo ginnasiale con Convitto Nazionale» ed ebbe a capo il preside-rettore. Le sezioni universitarie, altrove mantenute, furono soppresse a Salerno, e così scomparve l’ultimo ricordo visibile dell’antica Scuola.

Nell’anno 1860-61 il Liceo-ginnasiale e il Convitto Nazionale di Salerno non funzionarono; nel 1865 furono intitolati a T. Tasso, e nel 1885 con altri quattro del Regno furono militarizzati, cioè posti sotto il comando di un colonnello, che aveva alla sua dipendenza un direttore degli studi, scelto fra i professori, e per la disciplina ufficiali e sottufficiali dell’esercito. Nel 1893 si tornò all’antico ordinamento civile.

Va ricordato che nel 1843 il Consiglio Provinciale di Salerno aveva deliberato di istituire una Biblioteca provinciale con sede nei locali del Real Liceo Tasso, affidandone la direzione al prof. Francesco Cerenza, a cui era poi succeduto il prof. Francesco Linguiti. Nel 1910 la Biblioteca provinciale si era trasferita a Palazzo Pinto in via Mercanti, non essendo stata più rinnovata la convenzione con il Liceo Tasso.

In quegli anni il preside-rettore Nicola Arnone con la rendita del patrimonio migliorò le condizioni di entrambi gli istituti, dando al Convitto l’infermeria ed al Liceo Ginnasio altre dieci aule, necessarie al cresciuto numero degli alunni e delle classi aggiunte.

Coadiuvato da professori volenterosi, creò quasi dal nulla la Biblioteca del Liceo, e fondò il Circolo di cultura «Tasso» con una propria biblioteca circolante.

Dopo il 1910 furono fatti lavori di ampliamento, realizzando un “decoroso” accesso per gli alunni e, al posto della preesistente chiesa, con gradinata di accesso da p.za Abate Conforti nel lato sud orientale del complesso, un grande salone per conferenze al piano terra e aule al piano superiore.

Nel 1915 si cominciò a pubblicare un Bollettino mensile, detto La Scuola nostra, che fu per sette anni palestra per gli alunni più intelligenti e studiosi, e specchio della vita dei due istituti, documento del contributo materiale e morale ch’entrambi diedero alla Grande Guerra. Dopo la vittoria, il Circolo di Cultura, adempiendo al voto fatto nel 1910, onorò gli alunni caduti con un volume, contenente ì loro cenni biografici e le loro fotografie, e con una lapide simbolica, posta nel cortile, nella quale ai piedi dei cinquantaquattro nomi, allora accertati, fu posta l’epigrafe: «Qui educati morirono per la patria 1915-1918». La lapide fu inaugurata il 24 maggio 1920, con una cerimonia solenne, austera e commovente.

Ultima benefica opera dell’Arnone fu la Cassa scolastica, consigliata dal Croce con la circolare del 1920.

Per effetto della legge n. 1054 del 1923, il Liceo Ginnasio e il Convitto Nazionale ebbero dal 30 settembre di quell’anno vita indipendente l’uno dall’altro.

Il Convitto ereditò tutto il patrimonio: capitali e fondi rustici e urbani, tra cui la sede stessa; gli obblighi che esso aveva verso il Liceo Ginnasio furono assunti dal Comune.

Nel 1920 i 770 alunni erano divisi in quattro corsi completi di ginnasio e tre di liceo, cioè in ventinove classi; nove classi, non trovando posto nell’antica sede, furono trasferite in un palazzo privato e da questo, per problemi di agibilità, in altri due palazzi, poco adatti e indecorosi. II Preside chiese, pertanto, al Comune di costruire un nuovo edificio.

La costruzione fu deliberata nel 1929, e il 15 settembre 1933 tutto l’istituto fu nella nuova sede.

Nella vecchia sede rimase il Convitto Nazionale con liceo parificato, che per un breve periodo, nel 1940, venne intitolato a Costanzo Ciano.

Nei primi anni ’60 l’ala est dell’edificio ottocentesco, che delimitava l’allora chiostro interno quadrangolare, fu demolita e fu realizzato l’edificio moderno attualmente incorporato nel complesso del Convitto.

Nel 1968 ebbe inizio il primo corso del Liceo-ginnasio statale.

Nel 2021 viene istituito il primo corso del Liceo classico europeo e annesso l’Ist. Professionale “F.Trani”.